mostre

Marco Cingolani. Percorsi della fede

Curata da Pia Capelli
Dal 21/02/2009 al 30/04/2009
Galleria Boxart, Verona

"Visto che gli artisti indagano Sherlock Holmes prega"

Marco Cingolani

Parafrasando Chesterton, inventore di Padre Brown concorrente di Sherlock, si può affermare che: " l'Arte è il luogo dove tutte le verità si danno appuntamento". Chesterton, convertitosi, indicava nel cattolicesimo il luogo di tutte le verità. Non una sola, ma il molteplice, sottolineando Et-Et, (questo e quello), l'esatto contrario dell'Aut-Aut (questo o quello) protestante. L'arte è indubbiamente una questione e una responsabilità cattolica, quindi parla tutte le lingue del mondo.

Ma in particolare l'arte è una questione e responsabilità italiana, con tutti gli aspetti del caso, anche penali, ma assolutamente non sindacali.

Non si tratta di sottolineare compiti, ristabilire primati, ma di un destino divertente!

Lo sguardo della pittura ha sempre inventato e ricostruito il mondo, è sempre stato uno sguardo incarnato nella storia e nelle cose: ha dipinto figure, fatti, uomini e donne.

Lo sguardo della pittura ha sempre saputo che nel quotidiano c'è la massima concentrazione di spiritualità, nei fatti e fattacci dell'agire umano.

Nel quotidiano della storia, nei suoi fatti fattacci si è inserita la figura di Gesù che molti hanno testimoniato di aver visto mangiare, bere, predicare, operare miracoli, guarigioni, morire innocente su una croce, resuscitare e ascendere in cielo. Hanno visto.

Hanno visto davvero?

Giovanni entrò con Pietro nel sepolcro vuoto, "Vide e credette" (Gv 20,8), bastò uno sguardo, al contrario di Pietro che rimase perplesso perchè "non aveva ancora compreso la Scrittura, che egli doveva risuscitare dai morti" come scrive Giovanni nel suo Vangelo.

Cosa poteva aver visto l'apostolo per credere immediatamente all'impossibile resurrezione di un morto? Bastava forse il sepolcro vuoto, oppure le bende piegate con cura? Il corpo scomparso autorizzava mille ipotesi, ma non certo quella della Resurrezione. Poco prima, i due discepoli avevano incontrato Maria di Magdala, che impaurita diceva: "hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto." Rubato, spostato, distrutto, invece Giovanni vide qualcosa e credette. Vittorio Messori, nel suo libro "Dicono che è risorto" propone l'interessante ipotesi di Don Antonio Persilli che presenta una diversa traduzione di alcune parole del Vangelo. In pratica, Giovanni vide il sudario in una posizione unica, come se fosse ancora sul volto di Cristo, mentre le fasce erano distese, vinte dalla forza di gravità. Cristo scompare dal sepolcro, Giovanni entra, vede e crede. Successivamente durante quaranta giorni, Cristo si rende visibile ai discepoli e a molti fedeli, finchè viene assunto in cielo di fronte a testimoni che hanno "visto". Insomma hanno visto o non visto? Lo sguardo ha seguito il corpo salire nel cielo, oppure, come alcuni teologi moderni affermano, è stata una "visione avvenuta nell'intimo dei discepoli"? E poi, perchè rimanere in quarantena sulla terra, come se avesse perso il missile in attesa del prossimo? E' rimasto per farsi vedere e toccare, disponibile allo sguardo dei discepoli e dei fedeli. Vedere per credere, toccare per credere, però beati quelli che crederanno senza l'aiutino; per secoli, con tenacia e bellezza, la liturgia ha aiutato la confidenza con quello sguardo dei primi fedeli e, soprattutto testimoni. Ed è quello sguardo che i pittori hanno dipinto nei secoli, formando il fondamento dell'arte che è occidentale cattolica apostolica, oppure non è.

Il colpo d'occhio dell'Apostolo Giovanni introduce un tema tanto caro noi pittori; lo sguardo, l'occhio, esercita il suo dominio concettuale esplorando, puntando, mettendo a fuoco, dominando la forma, le cose. L'occhio è moralmente vacuo, ma ritualmente profondo: guardiamo tutto. Anche le parole sono sempre un "guardare le cose", come Giovanni Semerano ci insegna magistralmente nel suo viaggio etimologico alle radici del linguaggio. Il tentativo è sempre quello di mettere sotto controllo l'occhio e lo sguardo, anche le avanguardie hanno cercato questa censura sezionando lo sguardo, cercando di eliminare dall'arte il desiderio, che invece si è completamente dispiegato nel cinema, nel corpo incarnato della star. La liturgia cattolica resiste ancora, ma vacilla sotto i colpi delle parole e delle buone parole. Solo il centro è saldo, le periferie sono in mano alle parole.

Il cattolicesimo senza immagini è come una fede senza preghiere: vuota.

Invece, e per fortuna, la Madonna riprende finalmente i riflettori, si illumina e ci illumina, usando lo sguardo di alcune bambine, usando i loro occhi che hanno visto, ma più incredibilmente sono state guardate dalla Madonna, assunta in cielo con il suo corpo in gloria.

Questi occhi hanno visto la Madonna.

Dopo la morte e resurrezione di Cristo, gli Apostoli, aiutati dallo Spirito Santo, operavano miracoli e prodigi e vennero perciò imprigionati. Il Sinedrio si riunì per condannarli, ma il saggio rabbino Gamaliele disse che dovevano lasciarli andare perchè: "…Se questa dottrina è di origine umana verrà distrutta, ma se essa viene da Dio, non riuscirete a sconfiggerli: non vi accada di trovarvi a combattere contro Dio!". Infatti gli Apostoli vennero liberati e continuarono la loro predicazione. Le parole di Gamaliele spiegano perfettamente la potenza delle apparizioni di Lourdes. Sono passati 150 anni dall'undici febbraio 1958, ma niente è stato dimenticato, nulla è stato distrutto, anzi, i pellegrini affollano ogni giorno il santuario e la grotta. Come diceva il rabbino Gamaliele, quello che viene da Dio si moltiplica, quello che viene dall'uomo si distrugge.

Quando tutto sembra compromesso, il mondo ha bisogno di essere ancora guardato. La Madonna non sente più le Litanie Lauretane, ha bisogno di manifestarsi allo sguardo per affermare il primato del segno incarnato.

Basta parole, vogliamo gli sguardi.

Il primo guarito dall'acqua di Lourdes fu uno spaccapietre di nome Louis Bouriette, che aveva perso la vista all'occhio destro per lo scoppio di una mina. Quando seppe che Bernadette aveva scoperto una fonte alla grotta, chiese alla nipote di portargli un po' della terra umida con cui la veggente si era lavata, Quindi mise il fango su un fazzoletto e lo appoggiò sugli occhi iniziando a pregare con viva fede. Il 27 febbraio 1858 gli fu resa improvvisamente la vista diventando il primo miracolato di Lourdes. Sempre lo stesso giorno Blaisette Soupenne-Cazenave lavò il suoi occhi malati con l'acqua della fonte, guarendo all'istante. La fonte era stata scoperta da Bernadette, su ordine della Madonna, durante la nona apparizione del 25 febbraio; all'inizio era poco più che fango, ma già nel pomeriggio sgorgava chiara e le prime bottigliette arrivarono in paese piene d'acqua.

Lo sguardo innamora: "Era così bella quella Signora."

Ad un certo momento la Madonna non ha più visto gli occhi di Bernadette.

A Fatima, il 13 ottobre 1917 migliaia di persone hanno visto il sole distaccarsi dal cielo, ruotare ed emettere luci. Migliaia hanno assistito allo spettacolo d'arte varia, in diretta dal cielo. Credenti e miscredenti. C'era un solo fotografo, non ha visto niente e ha fotografato le persone che aveva gli occhi fissi al cielo.

Rassegna stampa

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